da MARCOVALDO di Italo Calvino, 1963


Dove è più azzurro il fiume

Era un tempo in cui i più semplici cibi racchiudevano minacce, insidie e frodi.
Non c'era giorno in cui qualche giornale non parlasse di scoperte spaventose nella spesa del mercato: formaggio che era fatto di materia plastica, il burro con le candele steariche, nella frutta e verdura l'arsenico degli insetticidi era concentrato in percentuali più forti che non le vitamine, i polli per ingrassarli li imbottivano di certe pillole sintetiche che potevano trasformare in pollo chi ne mangiava un cosciotto. Il pesce fresco era stato pescato l'anno scorso in Islanda e gli truccavano gli occhi perché sembrasse ieri. Da certe bottiglie di latte era saltato fuori un sorcio, non si sa se vivo o morto. Da quelle dell'olio non colava il succo dorato dell'oliva, ma grasso di vecchi muli, opportunamente distillato.

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